d

“Cristo deposto”, 1968

“Cristo deposto”, 1968

Olio su tela cm 130×150

Di quest’opera conservo tanti ricordi e soltanto una fotografia eseguita da Alceo Trouché. Il quadro, dopo un lungo corteggiamento e con grande dispiacere di mia moglie, lo cedetti ad un amico che poco tempo prima di morire ne fece dono ad un ordine religioso. Fu esposto per la prima volta con il ciclo dell’Apocalisse al Circolo della Stampa nel febbraio del 1970. Don Sante Pignagnoli, insegnante di Filosofia al Liceo S. Carlo, veniva tutti i pomeriggi alla mostra; pensieroso si sedeva di fronte a questo quadro e lo guardava. Poi se ne andava. Qualche giorno dopo mi avvicinò e mi disse: “Vede Pipino, io ho visto e ammirato il grande Cristo in croce di Dalì conservato all’Art Gallery di Glasgow. È un’opera veramente straordinaria. Eppure davanti a quel Cristo io non sono riuscito a pregare. Davanti al suo, sì”. È stato, forse, il momento più gratificante della mia vita di pittore… P.s. Ho rintracciato il quadro: per un caso fortunato, e per motivi che non conosco, è stato restituito agli eredi dell’amico scomparso… Ho potuto così riprodurlo a colori…