Image Alt

Sandro Pipino

About me

La mia storia

1942-1961
1942-1961
Nascita e studi

Gli studi

Alessandro Pipino (Sandro per la pittura e gli amici) nasce a Modena in via Mascherella alle ore nove e quindici minuti del ventisette febbraio del 1942. Trascorre i primi anni della sua infanzia tra Modena, Roma, Pesaro e Senigallia; alla fine degli anni quaranta la sua famiglia si stabilisce definitivamente a Modena dove frequenta l’oratorio e la scuola media del “S. Cuore” dei Padri Giuseppini del Murialdo. Nel 1958 si iscrive al corso superiore di Decorazione Murale Pittorico e Plastica dell’Istituto d’Arte “A.Venturi” di Modena.
1961-1969
1961-1969
Primi anni di attività

Gli anni '60

Nel 1961 termina gli studi artistici e partecipa alla Biennale Modenese d’Arte Sacra con una piccola terracotta, un Cristo alla Colonna acquistato dall’Arcivescovo mons. Amici. Nel 1962 allestisce la sua prima mostra personale alla galleria “Elite” di Lugano, dove presenta monotipi e disegni; a questa fanno seguito l’anno successivo le mostre personali di Zurigo e Modena.
Nel gennaio del 1963 sposa Anna Maria e nasce il figlio Pier Paolo. Insegna Disegno Professionale ai corsi serali dell’Istituto d’Arte “Venturi” ed Educazione Artistica alla scuola media del “S.Cuore”.
Nel 1964 inizia la sua partecipazione ad alcune importanti rassegne d’Arte in Italia e all’estero. Nel 1965 vince il primo premio alla I Mostra Nazionale d’Arte Sacra e il secondo premio alla Quadriennale d’Europa del Piccolo Quadro a Roma. La galleria d’Arte “La Secchia” di Modena presenta una sua “personale”.
Nel 1966 muore il padre che lo aveva seguito e incoraggiato nel suo lavoro di pittore. Rilegge Ungaretti. Nelle sue tele predomina il colore azzurro. Espone a Domodossola alla Galleria d’Arte Moderna “Galletti” presentato in catalogo da Luigi Gambigliani Zoccoli. Nel 1967, Leo Bubboli presenta una sua mostra personale nella Sala Esposizioni della Camera di Commercio di Ravenna.; dedica alla memoria del padre un libro autobiografico dal titolo: “Immagini nel Tempo” nel quale puntualizza, attraverso approfondite riflessioni, i motivi ideologici, spirituali e tecnici del suo operare; la prefazione è di Enrichetta Cecchi, già sua insegnante di Storia dell’Arte al “Venturi”. Espone alla galleria “Diamant” di Milano. Nel 1968 espone nel “Palazzo del Capitano del Popolo” di Reggio Emilia trenta opere presentate in catalogo da Franco Mantovi; dipinge una grande tela sul tema della vita che riassume tutto il periodo precedente.
Nel 1969, incoraggiato da don Lino Piva, legge l’Apocalisse di San Giovanni e decide di farne un’opera pittorica; dipinge dieci grandi tele che lo impegnano per quasi due anni. Comincia a studiare la tecnica dell’incisione sollecitato da Walter Vaccari e Luciano Piccinini; realizza una raccolta di dieci incisioni dal titolo: “Eclisse”.
1970-1979
1970-1979
Art & Science

Gli anni '70

Nel 1970 espone al Circolo della Stampa di Modena “L’Apocalisse” e “L’Eclisse”; il catalogo è firmato da Giancarlo Silingardi. Nel 1971 allestisce una mostra personale alla galleria d’arte moderna “la Vela” di Genova con presentazione in catalogo di Franco Mantovi; nel catalogo della personale alla galleria Malpigli di Bologna, presentato da Leo Bubboli, pubblica per la prima volta in catalogo una sua poesia. Nello stesso anno la galleria “Bellas Artes” di Caracas presenta una sua mostra personale.
Si occupa dell’attività culturale del Circolo della Stampa scrivendo note d’arte su “Modena flash”. Alla fine dell’anno espone una ventina di opere alla “Farini 23” di Modena e pubblica sul catalogo della mostra tre sue poesie. Inizia un periodo di ripensamenti e riflessioni sui temi della sua ricerca, elabora nuovi concetti metafisici e cromatici che influenzeranno tutta la sua attività pittorica. Per due anni non espone le sue opere. Alla fine del 1973 presenta al Circolo della Stampa di Modena trenta opere che suscitano grande interesse per la concezione spaziale della composizione e il tono cromatico secentesco, compaiono i drappeggi come elemento dominante la composizione; è presentato in catalogo da Luigi Gambigliani Zoccoli.
Nel 1974 realizza la statuetta in bronzo del premio “Carlotta” ed esegue alcune incisioni. Con Nerio Colfi scultore, Latina Bottazzi grafico, Cesare Gavioli fotografo, Giovanni Capucci poeta forma il gruppo “Cinque Spazi”; insieme pubblicano nel 1975 un libro d’immagini e parole, una cartella di serigrafie ed espongono alla galleria “Il Portone” di Modena, presentati in catalogo da Guido Franchetti. La rilettura di Montale lo accompagna nella realizzazione di opere di piccolo formato a olio su tavola, tra queste il trittico dal titolo “Il male di vivere”, e la raccolta di incisioni all’acquatinta “I Racconti del Girasole” che Guido Fianchetti nel 1976 propone in una mostra personale alla Galleria “il Portone”.
Collabora con “Radio Modena 102”, una tra le prime emittenti private italiane, tenendo la rubrica settimanale d’arte “Incontri”. Dipinge opere soprattutto su tavola e si dedica con maggiore assiduità al ritratto realizzando tra gli altri il ritratto di Omar Bongo, Presidente della Repubblica del Gabon.
1980-1989
1980-1989
Il ciclo dei tarocchi

Gli anni '80

Nel 1980 pubblica la raccolta di poesie BIOGRAFIA e acquaforti all’acquatinta dal titolo: “Il Filo di Arianna: otto immagini per un itinerario nella memoria”.
Nel 1981 con Giorgio Scapinelli, Raffaele Biolchini, Davide Scarabelli, Walter Mac Mazzieri si fa promotore della prima “Biennale di Sestola degli Artisti Modenesi” che si tiene nella cittadina del Frignano nei mesi di luglio e agosto. In autunno è presente con altri otto artisti in una collettiva allestita da Franco Amici nella sua galleria “Il Torchio” di Modena. Dipinge una serie di “paesaggi informali” dove, in un giuoco di luci ed ombre, i drappeggi diventano elemento principale della composizione.
Nel 1983 la galleria “Il Torchio” presenta, in un’ampia mostra personale, la produzione degli ultimi anni, il catalogo è a firma di Renzo Margonari. E’ promotore ed espositore della seconda edizione della “Biennale di Sestola” che viene proposta anche nelle principali città della Germania Federale.
Nel 1984 il Comune di Venezia, la Galleria d’arte Moderna e l’Ambasciata Italiana di S.Domingo, con “Il Resto del Carlino” di Bologna sono i patrocinatori della mostra “Incontri: artisti italiani e dominicani a confronto” che lo vede insieme ai modenesi Carloni, Scapinelli, Scarabelli, Vanni e ai dominicani Candido Bidò e Guillo Peréz. Il catalogo della mostra, presentata in ottobre a Venezia nel Palazzo delle Prigioni, è a firma di Carlo Federico Teodoro. L’anno successivo la mostra viene presentata alla “Galleria Nazionale d’Arte Moderna” di S.Domingo che acquisisce un suo “Autoritratto” entrato a far parte, prima opera straniera, della pubblica raccolta del paese caraibico. Esegue alcuni ritratti di importanti personalità dominicane.
Nel 1986 L’”I.C.F.” di New York organizza una mostra dal titolo “Pavarotti and Friends” con lo stesso Pavarotti e gli amici Bidò, Peréz, Scapinelli, Venturelli, Bertani; presenta sei opere, alcune di grandi dimensioni nelle quali all’impianto compositivo di chiara impronta metafisica, si aggiungono i temi di una ricerca di tematiche mistiche ed esoteriche; suscita grande interesse l’opera dal significativo titolo: “Dialogo sull’Essere” (di proprietà di Jack Matalon di New York). L’architetto Bijan Safavi, newyorkese gli commissiona il “Trittico veneziano”, una grande tela di sei metri che lo tiene impegnato per alcuni mesi: ne realizza due versioni.
Conosce Roberto Gatti, stampatore d’arte, col quale inizia una preziosa collaborazione e al quale affida la stampa delle sue acquaforti. Come ex allievo dell’Istituto Sacro Cuore di Modena si interessa alla ristrutturazione del teatro prima e successivamente della chiesa; dipinge una grande pala per l’altare, e organizza, con gli amici artisti coinvolti nella ristrutturazione della chiesa, la mostra “Tra Creatività e Sacralità” presentata da Michele Fuoco.
Inizia il percorso dei “Tarocchi”; ne legge i significati simbolici con l’aiuto di Massimo Mangialavori, e dipinge ad olio su tavola le settantotto immagini. Questo lavoro lo impegna per due anni. Sul tema, realizza alcune acquaforti all’acquatinta, e pubblica la “cartella” “Terra, Fuoco, Aria, Acqua” con quattro immagini e altrettante poesie. Questo magico ed affascinante mondo carico di significati simbolici lo ha talmente coinvolto che ricomincia il “percorso” degli Arcani Minori scrivendo “Trentasei poesie per i minori”; inizia a scrivere “Il Cerchio: viaggio tra gli Arcani Maggiori”. Nel 1989 il Comune di Sestola gli dedica la prima mostra antologica; il catalogo, realizzato dalla COM di S.Giovanni in Persiceto, è a firma di Michele Fuoco che ne ha curato i testi critici; espone per la prima volta i “Tarocchi”. L’interesse per la figura umana lo spinge ad affrontare di nuovo il ritratto che ora inserisce in ambienti simbolici; ritorna al grande formato dopo la parentesi dei “Tarocchi”.
1990-1999
1990-1999
Le mostre

Gli anni '90

Nel febbraio del 1991, la galleria “Orler” di Madonna di Campiglio, propone una sua mostra personale. Nello stesso anno viene invitato, con Scapinelli e Scarabelli, all’Abetone da Saverio Zanni a tenere una mostra nel giardino del ristorante “la Casina”. Il Circolo degli Artisti di Modena gli organizza una mostra antologica di opere grafiche dal titolo: “Fogli d’Album”; la presentazione in catalogo è di Nazario Boschini. E’ invitato alla Biennale di Cremona dove partecipa con due opere ad olio su tela. L’Italcards di Bologna pubblica e distribuisce in tutto il mondo il mazzo di carte “Il Tarocco di Sandro Pipino”. Riceve lettere da diversi paesi stranieri (curiose quelle del “Mago di Edimburgo”, di un collezionista di tarocchi russo, e di una sedicente “Pamela” che si dichiara ispiratrice dell’autore).
Nel mese di maggio del 1992, su invito della Banca C.R.V. Cassa di Risparmio di Vignola, presenta le sue opere in una mostra personale nelle suggestive sale della Rocca Medioevale di Vignola; il catalogo, edito da Italcards e intitolato “I Tarocchi e altro”, contiene una presentazione critica di Nazario Boschini.
Nel mese di agosto “La Casina” dell’Abetone propone una mostra-incontro tra artisti emiliani e artisti toscani, preludio a successive manifestazioni, dove presenta cinque dipinti ad olio. Partecipa alle iniziative del Circolo
degli Artisti di Modena dove tiene corsi di figura e disegno dal vero. I comuni di Modena e Livorno presentano la mostra “Teoria dei Crinali” (da un’idea di Saverio Zanni che vuole celebrare lo spartiacque tra Emilia e Toscana); vi partecipa con i modenesi Carloni, Scapinelli, Scarabelli e i toscani Fabbri, Fremura, Meoni, Sumberaz. Il catalogo della mostra edito da Italcards è presentato da Saverio Zanni. La rassegna, inaugurata a Modena nelle Sale del Palazzo Comunale e successivamente ospitata ai “Bottini dell’olio” di Livorno, suscita grande interesse anche per la sua particolare formula che mette a confronto diverse esperienze artistiche e culturali locali; l’Assessorato del Comune di Livorno organizza un dibattito pubblico presieduto dai due assessori alla cultura Marco Bertini e Andrea de Pietri e, in rappresentanza degli artisti, da Franco Sumberaz e Sandro Pipino.
E’ invitato da Mario Bianchi, titolare della “Galleria di Palazzo Vecchio Due”, alla mostra “Gioconda e Gioconda” nata da un’idea di Marcello Vannucci. Esegue il ritratto ufficiale del prof. Mario Vellani Magnifico Rettore dell’Università di Modena. Nel 1994 la Municipalità di Esch sur Alzette, città del Lussemburgo, gli allestisce una mostra personale presso i “Fojers du Theatre”; la mostra, sotto l’alto patrocinio del Ministero degli Affari Culturali del Lussemburgo, dell’Ambasciata Italiana, è organizzata dalla “Fondation Meninos e Meninas de Rua” e presenta oltre duecento opere; il catalogo, edito da Italcards, è firmato da Michele Fuoco. Una selezione di queste opere viene esposta in ottobre al Circolo degli Artisti di Modena. Partecipa, con un ritratto della madre, alla mostra: “Il Ritratto: studi e bozzetti” organizzata dalla galleria il “Portone” di Modena. L’anno successivo il Circolo Culturale “Salotto Muratori” di Vignola gli dedica una mostra personale dal titolo: “Trenta disegni e un Dipinto”. Partecipa con un’opera alla mostra “Omaggio a Firenze” ideata da Marcello Vannucci e organizzata dalla “Galleria di Palazzo Vecchio Due”.
Per la Fondazione Meninos e Meninas de Rua propone e coordina una mostra-incontro tra sedici artisti lussemburghesi e sedici artisti modenesi (fotografia, grafica, pittura, scultura). La mostra, inserita nelle manifestazioni ufficiali di “1995: Luxembourg – Ville Européenne de la Culture”, è patrocinata dal Ministero della Cultura del Granducato, dalla Provincia e dal Comune di Modena, e viene presentata in ottobre nelle Logge del Palazzo Comunale di Modena e in novembre nei Foyers du Theatre a Esch sur Alzette. Nel 1996 la Galleria “Palazzo Vecchio Due” di Firenze presenta una sua mostra personale; il catalogo è firmato da Marcello Vannucci il quale propone la pubblicazione di alcune sue liriche nell’Antologia: “I poeti del Chianti” edita da “Tower Books”. Partecipa, con un ritratto dello scrittore fiorentino, alla mostra “Omaggio a Marcello Vannucci nel suo settantacinquesimo compleanno” organizzata dalla Galleria di Palazzo Vecchio Due. Dipinge una grande tela (ora a Palazzo Reale di Lussemburgo) per la mostra: “Il sogno italiano degli Imperatori del Casato di Lussemburgo”.
Nel 1997 è incaricato dal “Comitato dei Centenari” di Modena di coordinare la realizzazione di un “Evangeliario” che, su sua proposta, viene realizzato all’acquaforte con opere originali di trentatre artisti modenesi, stampato da Roberto Gatti ed edito da Franco Cosimo Panini; l’opera sarà presentata durante il Giubileo del 2000.
Riprende la stesura del racconto sui “Tarocchi” ed esegue il ritratto di S.E. Bartolomeo Santo Quadri Arcivescovo Emerito dell’Arcidiocesi di Modena e Nonantola.
Nel 1998 espone con il fotografo Gianfranco Levoni al Circolo degli Artisti di Modena; la mostra ha per titolo: “Immagine e Immaginazione”. Il Comune di Camposanto, in provincia di Modena, organizza una sua mostra personale presso “La Torre Ferraresi” e lo invita a tenere due conferenze sul tema “Tarocchi e pittura” e “Tarocchi e poesia”. Per la prima volta vengono lette in pubblico, dall’attore-regista Claudio Calafiore, le sue poesie e altri racconti. E’ chiamato dal Comune di Sestola a presiedere la Commissione Cultura.
Nel 1999 muore, dopo una lunga malattia, il fratello maggiore Saverio, poeta e letterato. Una perdita che molto lo condizionerà nelle sue scelte. Da quel momento, infatti, ad un rallentamento dell’attività pittorica, corrisponde un forte interesse per la letteratura e l’organizzazione di eventi culturali. Promuove e coordina per il Comune di Sestola “Sestolaestate per Hermann Hesse”; una manifestazione realizzata in collaborazione con il Museo H.H. di Montagnola (CH) e incentrata sull’esposizione di cinquanta acquerelli del grande autore, premio Nobel per la letteratura nel 1946. Cura il catalogo redigendo una introduzione alla lettura dell’opera di Hermann Hesse. Vengono invitati musicisti, fotografi, pittori, poeti e attori; si allestiscono mostre, si svolgono pomeriggi letterari con letture di brani tratti dall’opera di Hesse, si tengono concerti. La manifestazione riscuote grande successo di pubblico, e la stampa, nazionale ed estera pubblica numerose recensioni e interviste.
2000-2022
2000-2022
Il nuovo secolo

Gli anni 2000

Per la sua attività artistica gli viene assegnato nel 2000 il “Premio Ragno d’Oro” che una giuria, presieduta dal prof. Giancarlo Pellacani Magnifico Rettore dell’Università di Modena, conferisce annualmente ai modenesi che si sono distinti nei diversi settori della cultura, dell’industria, della scienza, dello spettacolo. Nello stesso anno, per “Sestolaestate”, promuove una “Settimana Musicale” e i “Pomeriggi Letterari”; cura la regia, scegliendo i testi poetici e le immagini, dello spettacolo “Dalla Creazione alle tracce dell’Uomo” con diapositive in bianco e nero di Gianfranco Levoni, musiche di Thomas Vellens e la voce recitante di Claudio Calafiore. Invia tre sue poesie al premio letterario “Città di Sesto Fiorentino” e gli viene conferito dalla giuria, presieduta da Mario Luzi, il primo premio con la poesia “Memento” tratta dalla raccolta “Trentasei poesie per gli Arcani Minori”.
Nel 2001, in memoria del fratello Saverio e del parroco don. Ignazio Barozzi, dipinge per la Chiesa Parrocchiale di Sestola quattro tele raffiguranti gli Evangelisti. Promuove e coordina la manifestazione di “Sestolaestate” dal titolo: “Il Mito: immagini suoni parole” proponendo mostre, pomeriggi letterari, concerti. Inizia a pubblicare le sue opere letterarie con Artestampa di Carlo Bonacini: il suo primo libro di poesie ha per titolo: “Sul margine dell’ombra”, nel quale sono raccolte trentasei poesie per gli Arcani Minori e altre liriche. Qualche mese più tardi pubblica il romanzo “Il Cerchio: viaggio tra gli Arcani Maggiori”. È del 2003 la pubblicazione del racconto dal titolo “Gli Utopisti”, seguito dal secondo libro di poesie “Dai luoghi della memoria”.
Durante la Settimana Santa del 2005 ha esposto nella Chiesa del Voto di Modena, una raccolta di trentasei disegni a sanguigna e sepia sul tema: “Volti per una Passione di Cristo”, pubblicati in un prezioso volumetto dedicato a Giovanni Paolo II e a quanti, come Lui, vivono la realtà sconvolgente e misteriosa della sofferenza”.
Nell’aprile del 2006, dopo una lunga malattia, muore la moglie Annamaria, la donna della sua vita, dal forte temperamento che per quasi cinquant’anni aveva vissuto al suo fianco condividendo gioie e dolori, l’amica che lo aveva sostenuto e incoraggiato nei bui momenti di sconforto, ma anche la sua personale, severa ed esigente “critica”.
Con don Lino Piva ed altri amici modenesi, fonda il Centro Culturale “G. Alberione: Giovani e Comunicazione”, inaugurato a Modena nel novembre del 2006, nel quale i giovani hanno l’opportunità di dedicarsi alle più diverse attività della comunicazione: dal teatro alle arti figurative, al giornalismo, alla filosofia, alla letteratura, al cinema, alla musica.
Incontra Alessandra, la donna che, forse involontariamente, lo aiuta a ritrovare il “filo” della pittura. Riprende a dipingere realizzando alcune opere di grandi dimensioni nelle quali la figura umana, specialmente femminile, torna a dominare la tela. Esegue alcuni “ritratti”, tra questi quelli “ufficiali” del Magnifico Rettore dell’Università prof. Giancarlo Pellacani, e dell’Arcivescovo di Modena mons. Benito Cocchi.
Questa Mostra Antologica, proposta dall’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia in collaborazione con il Centro Culturale “G. Alberione”, rappresenta per Sandro Pipino il momento più significativo della sua lunga “frequentazione” del mondo dell’arte. Il titolo stesso, “Vicende dipinte e scritte”, è significativo di quanto egli proporrà al numeroso pubblico che abitualmente frequenta questo straordinario spazio espositivo. Saranno esposte le opere più significative realizzate in quasi cinquant’anni di pittura, e saranno corredate da una adeguata selezione di testi poetici (alcuni, inediti sono pubblicati nel catalogo della mostra) tratti da una produzione letteraria andata accumulandosi nel tempo e conservata nei cassetti della memoria.